Scelta della Scuola Superiore 2024

Trend scelta della scuola superiore 2024 , la percezione del futuro delle nuove generazioni e come si preparano per affrontarlo.

Come professionisti dell’Orientamento Scolastico siamo interessati naturalmente al processo di scelta che porta ogni studente e la sua famiglia a prendere una decisione, sia ai dati effettivi relativi alle iscrizioni.

Lo scorso 10 febbraio sono state ufficialmente chiuse le iscrizioni alle scuole superiori. Vediamo quindi quali sono state in percentuale le maggiori scelte.
Il 55,63% sul totale delle iscrizioni è per un percorso liceale e questo dato conferma lo status dei Licei come scelta preferita dagli studenti. Tuttavia quest’anno viene rilevato un calo, nel 2023 i neoiscritti sono stati il 57,1% e 56,6% l’anno ancora prima.
Il Liceo scientifico continua a mantenere la posizione di leadership, con oltre un’iscrizione su quattro (25,59%) declinata tra le sue tre declinazioni: tradizionale, scienze applicate e sportivo. Il classico mantiene la sua quota (5,34%), ma ormai è ampiamente superato dall’indirizzo scienze umane, che registra un’iscrizione del 10,97% nelle sue due opzioni.
Questo dato è infatti confermato dal lieve aumento di iscrizioni per quanto riguarda Istituti Tecnici che contano ora il 31,66% delle iscrizioni (rispetto al 30,9% dell’anno precedente) e Istituti Professionali con il 12,72% delle iscrizioni, rispetto al 12,1% del 2023.
Stando ai dati diffusi dal ministero dell’Istruzione e del Merito, nel settore tecnico spicca, invece, l’indirizzo economico. Tra i professionali, il più scelto è Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera.

Il 2024 è anche l’anno di nuova introduzione di due opzioni, la nuova filiera Tecnico-Professionale e il Liceo Made in Italy.
Facciamo un piccolo recap in merito:
La nuova filiera tecnologico-professionale arricchisce gli indirizzi di studio dell’Istruzione tecnica e professionale rendendoli più efficaci e connessi al mondo del lavoro, attrattivi sul piano delle esperienze pratiche e laboratoriali e ben collegati al mondo delle realtà produttive territoriali. Sono strutturati con un piano 4+2 il che significa che gli studenti raggiungono con  un anno di anticipo, rispetto agli altri percorsi, il profilo in uscita con un diploma con lo stesso valore legale di quello quinquennale. Si può continuare con un percorso di due anni in un ITS Academy oppure iscriversi all’università o lavorare.
Il collegamento con gli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy) permette di sviluppare competenze orientate alla specializzazione tecnologica.
In questa scelta della scuola superiore la nuova opzione ha raccolto in questa prima sperimentazione un totale di 1.669 iscrizioni.

Più controversa è la situazione della proposta del nuovo Liceo Made in Italy che colleziona in tutta Italia solamente 375 iscrizioni.
Questa opzione liceale, in sostituzione all’indirizzo Economico e Sociale del Liceo delle Scienze Umane,  ha lo scopo di promuovere, nell’ottica dell’allineamento tra domanda e offerta di lavoro, le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al settore Made in Italy.
I motivi di una partenza così sottotono per questa proposta sembrano essere legati ad una struttura ancora non ben definita della proposta.

Concludiamo questa breve panoramica a caldo post iscrizioni con una carrellata statistica regione per regione.

(Fonte dati: Ministero dell’Istruzione e del Merito)

Abruzzo: licei 62,7% – istituti tecnici 28,9% – professionali 8,4%;

Basilicata: licei 57,9% – istituti tecnici 28,5% – professionali13,7%

Calabria licei 57,0% – istituti tecnici 28,9% -31,7% – professionali 11,3%:

Campania: licei 60,3% – istituti tecnici 26,3% – professionali 13,4%;

Emilia Romagna: licei 45,2% – istituti tecnici 37,7% – professionali 17,1%;

Friuli Venezia Giulia: licei 50,0% – istituti tecnici 39,1% – professionali 11,0%; 

Lazio: licei 69,3% – istituti tecnici 23,5% – professionali 7,3%;

Liguria: licei 58,2% – istituti tecnici 29,1% – professionali 12,6%;

Lombardia: licei 50,2% – istituti tecnici 36,2% – professionali 13,5%;

Marche: licei 54,9% – istituti tecnici 31,9% – professionali 13,2%;

Molise: licei 60,5% – istituti tecnici 28,1% – professionali 11,4%;

Piemonte: licei 54,4% – istituti tecnici 32,8% – professionali 12,8%;

Puglia: licei 56,2% – istituti tecnici 31,0% – professionali 12,8%;

Sardegna: licei 57,8% – istituti tecnici 31,1% – professionali 11,1%;

Sicilia: licei 60,8% – istituti tecnici 27,7% – professionali 11,5%;

Toscana: licei 55,4% – istituti tecnici 29,9% – professionali 14,7%;

Umbria: licei 59,5% – istituti tecnici 30,2% – professionali 10,3%

Veneto: licei 45,9% – istituti tecnici 39,3% 14,8% – professionali 100,0%

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