Il Suicidio è un fenomeno diffuso ma contrastabile
Ogni anno circa un milione di persone al mondo si toglie la vita, “circa 2.000 persone si uccidono ogni giorno; Il tasso di mortalità per suicidio è mediamente 14,5 su 100.000 abitanti” (Favasulli M. A.,).
Un rapporto ISTAT (2017) afferma che i decessi per suicidio in Italia nel 2015 sono stati 3.935 pari a 6,5 morti ogni 100.000 abitanti. Per comprendere la consistenza del dato basti pensare che nel 2017 si contano 357 omicidi; pari a 0,59 omicidi per 100.000 abitanti (ISTAT, 2017).
E’ importante ricordare il concetto di prevenzione come fenomeno legato alla conoscenza del problema. Più si conosce il rischio, più è possibile prevenirlo e contrastarlo. La prevenzione “è un insieme di attività, azioni ed interventi attuati con il fine prioritario di promuovere e conservare lo stato di salute ed evitare l’insorgenza di malattie” (Istituto Superiore di Sanità, 2015).
Secondo i dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT, 2017) l’Italia complessivamente è una delle nazioni più “fortunate”; rispetto al tema del suicidio perché, con una media di 6,32 suicidi ogni 100.000 persone, si attesta tra le ultime posizioni per numero di suicidi annui nel panorama europeo.
Dopo l’Italia ci sono solamente Cipro (4,98) e Grecia (4,5), dati riferiti all’anno 2014 (ISTAT, 2017).
Molto più grave è la situazione soprattutto nei paesi dell’est europa dove, ad esempio in Lituania, nel 2014 si raggiunge la cifra di 31,51 suicidi ogni 100.000 abitanti.
Spingendoci maggiormente all’interno dei dati nazionali, è possibile osservare come il fenomeno all’interno del nostro territorio evidenzia caratteristiche epidemiologiche degne di riflessione. Tra le regioni del centro-nord e del sud c’è una certa differenza statistica per quanto riguarda la percentuale di suicidi nella popolazione. La media tra le regioni del centro nord è di 5,7 suicidi ogni 100.000 abitanti, quella delle regioni del sud è di 3,8; dati riferiti all’anno 2010 (ISTAT, 2017).
La regione con la percentuale più alta di suicidi su 100.000 abitanti è la Valle d’Aosta (11,7 nel 2010), quella con la percentuale più bassa risulta essere la Campania ( 2,4 nel 2010).
Notevole la differenza statistica tra la popolazione maschile, che raggiunge il 78% dei casi di suicidio, e la popolazione femminile che rappresenta il 22% del campione.
Relativamente all’età anagrafica, il 35% della popolazione suicida italiana aveva più di 65 anni, il 37% tra i 45 e i 64 anni, mentre il 23% aveva tra 25 e 44 anni.
Fondamentale è sottolineare quanto sia importante avere il coraggio di farsi aiutare, perché ancora oggi chiedere aiuto per una difficoltà di tipo psicologico risulta difficile per molti (Favasulli M. A., 2014).
Tante volte si ha bisogno di essere ascoltati e compresi, di essere accolti per non sentirsi soli di fronte alle proprie difficoltà. La condivisione dei problemi e delle preoccupazioni risulta uno degli strumenti più efficaci per il benessere psicologico di ognuno.