Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione
Il disturbo dell’alimentazione (Anoressia, Bulimia, Binge Eating) che ha come risultato un alterato consumo di cibo che compromette la salute fisica (DSM-5, 2014).
Questa definizione dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione tratta dal manuale diagnostico dei disturbi mentali, ci introduce ad un tema molto delicato della salute che riguarda un numero sempre maggiore di persone.
Secondo la Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare (SISDCA, 2019), in Italia colpiscono ogni anno 8.500 persone. Otto – nove donne su 100.000 si ammalano di anoressia e 12 di bulimia. Tra gli uomini i nuovi casi di anoressia sono 0,02-1,4 ogni 100.000 persone e i casi di bulimia sono circa 0,8.
In questo breve articolo, vorrei porre maggior attenzione a tre tipologie di disturbi alimentari: L’Anoressia Nervosa, la Bulimia Nervosa e il disturbo da Binge Eating.
L’ Anoressia nervosa è caratterizzata essenzialmente da tre caratteristiche che ne consentono la diagnosi: Una restrizione importante nell’assunzione del cibo che porta ad un peso corporeo significativamente basso; la forte paura di aumentare di peso e diventare grassi; un’alterazione nell’auto percezione di se; ovvero del modo in cui viene vissuto il proprio peso e la forme del proprio corpo (DSM 5, 2014).
La Bulimia nervosa è caratterizzata da ricorrenti episodi di abbuffata. Un episodio di abbuffata è definito dal mangiare, in un determinato periodo di tempo una quantità di cibo enorme; significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui assumerebbe in circostanze simile; e dalla sensazione di perdere il controllo durante l’episodio. A questo si associano ricorrenti condotte compensatorie come vomito autoindotto; abuso di lassativi; o altre tipologie,al fine di prevenire l’aumento di peso (DSM 5, 2014).
Il disturbo da Binge Eating è caratterizzato da ricorrenti episodi di abbuffata. Con la differenza che in questo caso non sono associate in maniera sistematica particolari condotte compensatorie come ad esempio il vomito autoindotto o altre. Gli episodi di abbuffata possono avere alcuni aspetti caratteristici come mangiare molto più rapidamente del normale; mangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni; mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente affamati, mangiare da soli a causa dell’imbarazzo e sentirsi disgustati verso se stessi depressi o molto in colpa (DSM 5, 2014).
Bibliografia
- Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, 5° edizione, Raffaello Cortina Editore, Milano 2014.
Cosa Fare?
Sicuramente, che riguardi se stessi o qualcuno vicino a se, la cosa più importante da fare qualora si avesse paura di trovarsi in un caso di disturbo dell’alimentazione è chiedere aiuto. Prima di tutto è importante parlarne con il proprio medico di base, per valutare se sia il caso di riferirsi ad uno specialista del settore.
Molto spesso i disturbi alimentari possono aver bisogno di un approccio multidisciplinare per il trattamento degli aspetti sia fisici che psicologici, come ad esempio Biologi-Nutrizionisti, Psicologi Psicoterapeuti e/o Psichiatri.
E’ Consigliata una Prima Consulenza Psicologica per valutare insieme lo stato del disturbo e le possibili strade per la risoluzione della problematica.